Mia figlia ha fatto 3-4 cicli di ceft. + numerosi cicli di altri antibiotici, siamo ancora lontani dalla soluzione del problema
Come sta tua figlia?
Quali sono i disturbi più importanti che ha?
E' migliorata dopo la cura?
Moderatore: unavitadamediano
Mia figlia ha fatto 3-4 cicli di ceft. + numerosi cicli di altri antibiotici, siamo ancora lontani dalla soluzione del problema
karol ha scritto:Ciao UNI,
prima di tutto voglio ringraziarti per aver creato questo forum con cui dai la possibilità a tutti noi di interagire scambiandoci consigli, esperienze e sopratutto ci sosteniamo psicologicamente nei momenti più duri. Grazie
Al'ospedale di Ascoli Piceno non hanno le risorse per dare questo servizio quindi dovrei farmi ricoverare per 2 settimane e solo così ci sarebbe il personale di reparto a disposizione.
Da dove abbia preso il dato non lo so ma disse che tutti coloro che vengono infettati dalla Borrelliosi, se curati tempestivamente con terapia adeguata non dovrebbero avere il problema delle recidive, ma soltanto dal 5-10% di malati con cure inadeguate, anche tempestivamente parlando, hanno le recidive.
i primi di Dicembre ho avuto una visita con un Prof. all'ospedale Riuniti di Ancona. Mi ha spiegato che soltanto il 5% di malati di Lyme hanno delle recidive dovute ad una terapia inadeguata e spesso tardiva rispetto al contagio avvenuto.
era il minimo che potevo fare.
i primi di Dicembre ho avuto una visita con un Prof. all'ospedale Riuniti di Ancona. Mi ha spiegato che soltanto il 5% di malati di Lyme hanno delle recidive dovute ad una terapia inadeguata e spesso tardiva rispetto al contagio avvenuto.
il discorso che fa Trevisan è il seguente:quando afferma che solo il 5% di malati han recidive si riferisce a chi è stato trattato adeguatamente subito dopo il contagio, non parla di casi diagnosticati dopo parecchio tempo dove ormai la malattia è diventata molto spesso cronica.Per questi la soluzione non è così facile e scontata.
karol ha scritto:Ciao Uni, Dani e Roo,
sei troppo modesto UNI, il tuo è un atto di generosità nei confronti di noi malati che altrimenti non sapremo dove "sbattere la testa".
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